28-04-2025, 05:01 PM

Korinna Suder
Betazoid
Korinna non impiegò molto ad intuire che la radio era irrimediabilmente andata. Poteva percepire chiaramente i pensieri dei pochi Klingon a bordo e si concentrò sulla mente familiare di G'Vera. Certo, era una comunicazione in una sola direzione e non aveva modo di comunicarle che stava bene, ma almeno sapeva cosa stava combinando e quanto tempo aveva prima che la dessero irrimediabilmente per dispersa. Korinna si avvicinò alla camera di equilibrio sul lato opposto della nave e si infilò all'interno, affrettandosi a chiudere la porta e ripressurizzare l'ambiente. Fu allora che colse, tra i pensieri di G'Vera, qualcosa che non le piacque per nulla… un solo modo per portare in salvo Manda? E poi quella pazza aveva la faccia tosta di definire lei imprudente! Si fosse trattato di una vulcaniana o di una romulana in quel momento G'Vera avrebbe sentito le colorite proteste di Korinna nella propria mente, ma la mente dei klingon non si era evoluta per cogliere quel tipo di comunicazione e non c'era modo in cui il messaggio della betazoide sarebbe potuto arrivarle.
Finalmente Korinna entrò nel corridoio principale, dove si trovava il nodo che Issarra le aveva descritto… ma evidentemente quella non era la sua giornata fortunata. Il pannello era completamente esploso, vanificando tutti i suoi tentativi di recuperare il componente che serviva loro. Al suo posto si trovava un'apertura verso la sala macchine dove, dietro un campo di forza sfarfallante, una serie di esplosioni sembravano continuare a creare devastazione. Una sagoma, tuttavia, catturò l'attenzione di Korinna, che non poté fare a meno di avvicinarsi alla parete esplosa per curiosare al suo interno. Lì, inficcato tra i resti di un miscelatore, si trovava uno strano apparecchio: era un oggetto oblungo, di metallo scuro. Il dosimetro sul polso della sua tuta cominciò a ticchettare come fosse impazzito, indicando che le radiazioni provenivano da lì. Korinna sapeva che la cosa prudente da fare sarebbe stata allontanarsi, invece le millemila simulazioni di addestramento al comando la costrinsero a fermarsi e tornare indietro verso la console che controllava i campi di forza.
Un rapido accesso al sistema e l'energia smise di fluire agli strumenti e alle aree non necessarie della nave, rafforzando i campi di integrità strutturale. Una seconda serie di istruzioni ed un nuovo campo di forza si eresse attorno all'oggetto oblungo, facendo diminuire rapidamente l'emissione di radiazioni, garantendo forse, qualche minuto in più ad i klingon senza tuta. Solo allora Korinna balzò fuori dalla sala macchine, addentrandosi ancora lungo il corridoio in cerca di un'altra giunzione dalla quale recuperare il componente, proprio mentre G'Vera e gli altri cominciavano a lasciare l'area protetta all'interno dell'hangar di carico.
Finalmente Korinna entrò nel corridoio principale, dove si trovava il nodo che Issarra le aveva descritto… ma evidentemente quella non era la sua giornata fortunata. Il pannello era completamente esploso, vanificando tutti i suoi tentativi di recuperare il componente che serviva loro. Al suo posto si trovava un'apertura verso la sala macchine dove, dietro un campo di forza sfarfallante, una serie di esplosioni sembravano continuare a creare devastazione. Una sagoma, tuttavia, catturò l'attenzione di Korinna, che non poté fare a meno di avvicinarsi alla parete esplosa per curiosare al suo interno. Lì, inficcato tra i resti di un miscelatore, si trovava uno strano apparecchio: era un oggetto oblungo, di metallo scuro. Il dosimetro sul polso della sua tuta cominciò a ticchettare come fosse impazzito, indicando che le radiazioni provenivano da lì. Korinna sapeva che la cosa prudente da fare sarebbe stata allontanarsi, invece le millemila simulazioni di addestramento al comando la costrinsero a fermarsi e tornare indietro verso la console che controllava i campi di forza.
Un rapido accesso al sistema e l'energia smise di fluire agli strumenti e alle aree non necessarie della nave, rafforzando i campi di integrità strutturale. Una seconda serie di istruzioni ed un nuovo campo di forza si eresse attorno all'oggetto oblungo, facendo diminuire rapidamente l'emissione di radiazioni, garantendo forse, qualche minuto in più ad i klingon senza tuta. Solo allora Korinna balzò fuori dalla sala macchine, addentrandosi ancora lungo il corridoio in cerca di un'altra giunzione dalla quale recuperare il componente, proprio mentre G'Vera e gli altri cominciavano a lasciare l'area protetta all'interno dell'hangar di carico.