TFB zone d'ombra
#21

Korinna Suder

Betazoid

Korinna non impiegò molto ad intuire che la radio era irrimediabilmente andata. Poteva percepire chiaramente i pensieri dei pochi Klingon a bordo e si concentrò sulla mente familiare di G'Vera. Certo, era una comunicazione in una sola direzione e non aveva modo di comunicarle che stava bene, ma almeno sapeva cosa stava combinando e quanto tempo aveva prima che la dessero irrimediabilmente per dispersa. Korinna si avvicinò alla camera di equilibrio sul lato opposto della nave e si infilò all'interno, affrettandosi a chiudere la porta e ripressurizzare l'ambiente. Fu allora che colse, tra i pensieri di G'Vera, qualcosa che non le piacque per nulla… un solo modo per portare in salvo Manda? E poi quella pazza aveva la faccia tosta di definire lei imprudente! Si fosse trattato di una vulcaniana o di una romulana in quel momento G'Vera avrebbe sentito le colorite proteste di Korinna nella propria mente, ma la mente dei klingon non si era evoluta per cogliere quel tipo di comunicazione e non c'era modo in cui il messaggio della betazoide sarebbe potuto arrivarle.

Finalmente Korinna entrò nel corridoio principale, dove si trovava il nodo che Issarra le aveva descritto… ma evidentemente quella non era la sua giornata fortunata. Il pannello era completamente esploso, vanificando tutti i suoi tentativi di recuperare il componente che serviva loro. Al suo posto si trovava un'apertura verso la sala macchine dove, dietro un campo di forza sfarfallante, una serie di esplosioni sembravano continuare a creare devastazione. Una sagoma, tuttavia, catturò l'attenzione di Korinna, che non poté fare a meno di avvicinarsi alla parete esplosa per curiosare al suo interno. Lì, inficcato tra i resti di un miscelatore, si trovava uno strano apparecchio: era un oggetto oblungo, di metallo scuro. Il dosimetro sul polso della sua tuta cominciò a ticchettare come fosse impazzito, indicando che le radiazioni provenivano da lì. Korinna sapeva che la cosa prudente da fare sarebbe stata allontanarsi, invece le millemila simulazioni di addestramento al comando la costrinsero a fermarsi e tornare indietro verso la console che controllava i campi di forza.

Un rapido accesso al sistema e l'energia smise di fluire agli strumenti e alle aree non necessarie della nave, rafforzando i campi di integrità strutturale. Una seconda serie di istruzioni ed un nuovo campo di forza si eresse attorno all'oggetto oblungo, facendo diminuire rapidamente l'emissione di radiazioni, garantendo forse, qualche minuto in più ad i klingon senza tuta. Solo allora Korinna balzò fuori dalla sala macchine, addentrandosi ancora lungo il corridoio in cerca di un'altra giunzione dalla quale recuperare il componente, proprio mentre G'Vera e gli altri cominciavano a lasciare l'area protetta all'interno dell'hangar di carico.

ho pensato che se rilevate il calo di radiazioni o l'aumento di energia ai campi di forza potete intuire che Korinna è ancora viva e non lasciarmela lì Tongue
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#22

G'Vera Roc

Klingon

Lasciare l'area protetta fu una vera e propria prova di coraggio. Senza tuta, G'Vera si sentiva nuda, indifesa. Non era un'impressione totalmente errata, ma non poteva permettersi di perdere il sangue freddo. Lei era la dottoressa: non solo doveva dare l'esempio ed evitare il panico, ma era anche suo dovere essere pronta ad intervenire appena qualcuno si fosse sentito male. Nel bene o nel male, quella era la sua battaglia. L'avrebbe combattuta con orgoglio, e senza mostrare debolezze.

G'Vera fece quindi strada verso la navetta. Il suo era un passo relativamente veloce, il massimo che i suoi pazienti potevano sostenere al momento. Anog e un altro klingon, di cui G'Vera non conosceva il nome, si stavano occupando di trasportare Manda. Normalmente non avrebbe lasciato che dei pazienti trasportassero un'altra paziente, ma non c'era altra opzione: non aveva con sé staff di supporto e lei doveva essere pronta ad intervenire nel caso qualcuno fosse collassato. Erano circa a meta strada quando G'Vera si rese conto di un'anomalia. Aveva estratto il tricorder per controllare le condizioni di tutti, sé stessa compresa, e aveva scoperto che le loro condizioni erano sì peggiorate in maniera rilevante, ma in modo inferiore rispetto alle sue previsioni. Un rapido controllo al misuratore di radiazioni portatile le diede la conferma che il livello di radiazioni nell'area era calato di parecchio. Come era possibile?

Korinna, ha fatto qualcosa? Il livello di radiazioni è sceso. Attivato il comunicatore, G'Vera contattò l'unica altra persona libera di girovagare per la nave. O almeno ci tentò. Quando non ricevette risposta, cambiò canale. Issarra, mi sente? Non riesco a contattare Korinna.
Nemmeno io. Rispose la stanca voce dell'ingegnere. Non sembrerebbe dovuto alle interferenze, magari un guasto alla radio...
ghuy'! Imprecò G'Vera, portandosi una mano alla tempia nella speranza di alleviare l'emicrania che tutta quella situazione le stava causando. Stiamo arrivando. Nel frattempo, cerchi di individuare la posizione di Korinna.

Al loro arrivo alla navetta, l'emicrania di G'Vera si era fatta più forte. La dottoressa diede solo un'occhiata al campo di forza - decisamente più stabile di quando erano arrivati - per poi entrare nella navetta assieme ai suoi pazienti. Quando il portellone si chiuse dietro di loro, proteggendoli dalle radiazioni, G'Vera si concentrò prima sulle condizioni del resto dei presenti (Issarra compreso) per poi spostare la sua attenzione su sé stessa. Ormai non c'erano dubbi, la sua emicrania era un effetto collaterale del suo sovradosaggio di hyronalina. Il suo battito cardiaco per il momento sembrava stabile e non aveva ancora riscontrato problemi respiratori, quindi poteva dire che le sue condizioni fossero sotto controllo. Per quanto riguardava l'ultimo effetto collaterale del sovradosaggio, l'ansia, era difficile dire se fosse causata dalle sue condizioni mediche o dalla sua preoccupazione per quell'idiota della sua collega.

Qual era l'ultima posizione di Korinna prima che perdessimo il contatto?
Ecco... Issarra sembrò a disagio e, considerando che era un klingon, non era un bene. Korinna si è diretta nella sezione 18B, passando dall'esterno della nave.
Alla notizia, G'Vera imprecò nuovamente. ghuy'cha'! Korinna era impazzita? G'Vera poteva diffidare della sua stregoneria betazoide, ma si era consolata che almeno con lei non avrebbe dovuto frenare i tipici eroismi alla klingon. Invece, eccole lì: prima missione insieme ed entrambe avevano messo a rischio la loro vita.
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