01-04-2025, 04:03 PM

Korinna Suder
Betazoid
Quando Seeth acconsentì a lasciare che si occupasse di localizzare i prigionieri, Korinna mosse un rispettoso cenno di assenso in direzione della collega. Aveva ormai capito che nonostante l'apparenza scontrosa la mezza klingon era una persona ragionevole e a parte qualche divergenza di opinione su questioni tecniche sapeva che entrambe ambivano allo stesso obiettivo: raggiungere la soluzione migliore per tutti. La betazoide rimase quindi pazientemente in attesa finché furono raggiunte da un klingon sulla cinquantina che Korinna era ragionevolmente sicura di non aver mai incrociato prima. Di qua grugnì lui, facendo strada verso una postazione dove erano presenti alcuni computer. Korinna raggiunse il terminale, sotto lo sguardo attento dell'uomo. Sarebbe più efficiente se mi desse una mano. fece notare la betazoide, mentre recuperava nuovamente le mappe del pianeta dal sistema.
Il klingon parve esitare: i suoi ordini erano di tenere d'occhio l'aliena e segnalare qualunque cosa potesse sembrare sospetto… o utile. Era da quando la betazoide era entrata ufficialmente nell'equipaggio che la stavano tenendo d'occhio a debita distanza e se all'inizio era sembrata solamente una minaccia per la sicurezza e un rischio non necessario, con il tempo avevano cominciato a pensare che le sue abilità, opportunamente sfruttate, avrebbero potuto costituire una risorsa per l'Intelligence. Il comportamento della donna, tuttavia, era insolito per gli standard di un klingon e non erano ancora riusciti realmente a decifrare cosa la muovesse o concordare sulla sua effettiva utilità a bordo. Cosa sta cercando, esattamente? si informò l'uomo, decidendo che in ogni caso acconsentire alla sua richiestanon avrebbe causato problemi.
Ci sono dei Klingon su quel pianeta. Sappiamo che sono tenuti prigionieri da qualche parte, stiamo cercando di estrapolare dove... spiegò lei, evidenziando sul computer ampie aree della superficie. L'area è troppo ampia... dobbiamo trovare un modo per restringerla nel caso fossimo costretti a recuperare i prigionieri... per via non esattamente diplomatica.
Il klingon parve esitare: i suoi ordini erano di tenere d'occhio l'aliena e segnalare qualunque cosa potesse sembrare sospetto… o utile. Era da quando la betazoide era entrata ufficialmente nell'equipaggio che la stavano tenendo d'occhio a debita distanza e se all'inizio era sembrata solamente una minaccia per la sicurezza e un rischio non necessario, con il tempo avevano cominciato a pensare che le sue abilità, opportunamente sfruttate, avrebbero potuto costituire una risorsa per l'Intelligence. Il comportamento della donna, tuttavia, era insolito per gli standard di un klingon e non erano ancora riusciti realmente a decifrare cosa la muovesse o concordare sulla sua effettiva utilità a bordo. Cosa sta cercando, esattamente? si informò l'uomo, decidendo che in ogni caso acconsentire alla sua richiestanon avrebbe causato problemi.
Ci sono dei Klingon su quel pianeta. Sappiamo che sono tenuti prigionieri da qualche parte, stiamo cercando di estrapolare dove... spiegò lei, evidenziando sul computer ampie aree della superficie. L'area è troppo ampia... dobbiamo trovare un modo per restringerla nel caso fossimo costretti a recuperare i prigionieri... per via non esattamente diplomatica.