TFB la forza della diplomazia
#41

Korinna Suder

Betazoid

Zareph rispose il giovane Consigliere Zareph si presentò con fare esitante: sapeva di aver appena tradito il resto del Consiglio, di aver messo il loro segreto nelle mani dei Klingon che per anni avevano disprezzato e combattuto... allo stesso tempo non se la sentiva di essere parte della potenziale distruzione della propria gente ed aveva la netta impressione che quella sarebbe stata la reale conseguenza se avessero insistito nello sperimentare l'arma, senza conoscerne il reale funzionamento. Il fatto poi, di essere l'unico ad avere qualche competenza scientifica gli lasciava il dubbio che gli altri membri del Consiglio non si rendessero sinceramente conto di ciò che avevano intenzione di fare.

Andiamo li incitò Korinna, avviandosi verso la miniera. Mano a mano che proseguivano lungo i tunnel il silenzio si fece quasi assordante, rotto solo dal rumore dei passi dei quattro. Arrivati ad una profondità di diverse centinaia di metri, la nuda roccia cominciò a fare spazio a resistenti pannelli di duranio. Continuando a camminare si trovarono di fronte ad un'enorme struttura, grande quanto un'intera città: qua e là colonne di metallo iridescente, alte come torri e corrose dal tempo, erano illuminate da glifi alieni che pulsavano con una debole fluorescenza blu, residuo di un sistema energetico rimasto in standby per secoli.

Le strutture sembravano adattarsi all’osservatore, riorganizzando lentamente le proprie forme ad ogni sguardo. In profondità, protetta da una serie di trappole e trabocchetti, si trovava un reattore interfacciato con un array di manipolatori gravitazionali. E' quello disse Zareph, indicando il reattore: era la prima volta che lui stesso si azzardava a osservarlo così da vicino. E' presente una sorta di energia residua, siamo riusciti ad incanalarla, ma ogni volta sovraccarica i nostri sistemi, da cui le esplosioni spiegò, indicando di cavi che collegavano alcune delle colonne iridescenti.

Korinna si guardava in giro, apparentemente distratta percepisco qualcosa... avvertì i presenti, senza però riuscire realmente a comprendere di che si trattasse. Sensazioni, forse un eco dell'antica civiltà che lì aveva vissuto. O forse qualcosa di diverso… la betazoide sfiorò distrattamente uno dei macchinari credo... sia vivo... disse, cercando di concentrarsi sulle proprie percezioni.

Ok, avrei un'idea… che ne dici se attiviamo per sbaglio qualche sistema di sicurezza e finiamo teletrasportati in un altro angolo della galassia. Lì vivono i discendenti di quelli che hanno creato la struttura sotterranea, però sono una specie bellicosa che tenta di ucciderci. A quel punto dobbiamo tornare dalla Kal'Ruq e contemporaneamente evitare che ci seguano con le loro armi in grado di annientarci a occhi chiusi. O volevi qualcosa di tranquillo? Laugh In caso basta fare che sono pacifici, ma se non lo sono possiamo cacciarci dentro una scena in cui combattiamo tutti fianco a fianco.
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#42

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Seeth Rahnaz, diplomatica. Si presentò in risposta. Zareph già conosceva il suo nome ma Seeth voleva ricordargli che lei e Korinna erano diplomatiche, non guerriere. Accompagnare i rappresentanti dei klingon fino alla loro arma segreta poteva essere tradimento, ma lo stava facendo per evitare ulteriori morti e ottenere un accordo di pace. Non si stava arrendendo ai klingon. Una sottile differenza, ma importante.

Mentre scendevano nei meandri della terra, Seeth provò una strana tensione. Non sapere cosa la attendeva lì sotto la metteva a disagio, non tanto per i rischi che stava correndo ma perché non aveva ancora idea di come avrebbero potuto evitare una catastrofe. Dovevano riuscire a convincere gli Zeellai a non utilizzare un'arma così instabile e pericolosa, e il governo klingon a non distruggere la minaccia con la forza. Non sarebbe stato facile, per niente.

Non ci sono guardie? Domandò, quando raggiunsero una struttura grande come un'enorme città. Lì sotto c'era l'unica arma che la colonia aveva per affrontare l'Impero Klingon: com'era possibile che non ci fosse nessuno a custodirla? Che fosse estremamente pericoloso avvicinarvisi? Non che loro avessero scelta. Così, Seeth continuò a camminare, osservando con cauto timore le stranezze della struttura in cui si trovavano.

Arrivati al reattore, il suo sguardo si fece serio. Se già l'energia residua è sufficiente a sovraccaricare i vostri sistemi, non promette bene. Rispose a Zareph, per poi zittirsi quando Korinna prese parola. Lanciò un'occhiata interrogativa alla betazoide, aspettando pazientemente il suo responso. Alle sue successive parole, Seeth trattenne a stento un'imprecazione. Se la struttura in cui si trovavano era in qualche modo viva, era possibile che fossero in guai seri. Riesci a capire se ha una consapevolezza? Sa della nostra presenza? Domandò, per poi lasciare che Korinna si concentrasse sulle sue percezioni.

Ti devo ricordare che sei disarmata? Laugh Comunque per me va bene: specie bellicosa che cerca di ucciderci sia!

Che ne dici di basarci sulla mitologia klingon? Nel senso, i miti sono miti MA hanno qualcosa di vero. Il pianeta in cui veniamo teletrasportati potrebbe essere l'origine del mito sul Gre'thor, l'oltretomba dei disonorati. Il guardiano dell'oltretomba, Fek'lhr, potrebbe essere basato su questi alieni.
Ma se non ti ispira possiamo fare altro. Wink
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#43

Korinna Suder

Betazoid

C'ero io di guardia, prima che i vostri connazionali decidessero di darsi alla fuga brontolò Zareph con un evidente tono polemico nonostante stesse cercando di mantenere la calma. Non serviva certo un betazoide per capire quanto non fosse felice di trovarsi lì, specialmente con quel tipo di compagnia. Korinna non poté fare a meno di notare come sembrasse avere qualche ripensamento riguardo alle proprie azioni e come la sua mente andasse ripetutamente ad indugiare sull'idea di abbandonarli lì o farli cadere in una delle varie trappole nelle quali eran involontariamente caduti gli altri Zeellai quando avevano cominciato ad esplorare quell'area.

A quel punto però Korinna non lo stava più percependo, concentrata com'era a trovare risposta alla domanda di Seeth. Purtroppo non poté fare altro che muovere un cenno di diniego non so cosa sto percependo fu costretta ad ammettere ... non mi è mai capitato nulla del genere in vita mia… è come… iniziò, senza riuscire a trovare un paragone in grado di avvicinarsi anche solo vagamente a ciò che sentiva in quel momento. La betazoide si guardò attorno con fare distratto, tanto che incespicò su alcuni detriti crollati dalla volta. Subito riprese l'equilibrio e proseguì, ora con maggiore attenzione, in direzione del reattore.

Zareph fece per aprire bocca e avvertirla di non avvicinarsi, perché proprio in quel punto due Zeellai erano stati colpiti da una scarica di energia residua, ma proprio prima di attraversare l'area attiva Korinna cambiò direzione, raggiungendo una della colonne. Credo sappia che siamo qui... disse. Aveva appena terminato quella frase che le colonne che li circondavano iniziarono a risplendere di una luce sempre più intensa ed i glifi che le ricoprivano parvero mutare all'improvviso. In quello stesso istante tutto ciò che avevano attorno iniziò a vorticare per qualche secondo e, prima che riuscissero a capire cosa stesse accadendo, si ritrovarono tutti quanti a mollo in mezzo al mare. Sopra di loro una serie di stelle irriconoscibili punteggiava il cielo ed era difficile scorgere qualcosa a più di qualche centinaio di metri di distanza.

Korinna si guardò attorno, cercando gli altri non percepisco più gli altri! Non li percepisco più! esclamò, cercando lo sguardo di Seeth mentre lottava contro le onde per rimanere a galla. Fortunatamente essere nata su un pianeta per gran parte ricoperto d'acqua aveva fatto sì che negli anni diventasse un'abile nuotatrice, ma non sembrava essere lo stesso per gli altri. Zareph! Zareph! Deve cercare di calmarsi! lo avvertì, cercando di afferrarlo per aiutarlo a rimanere a galla, ma tutti i suoi movimenti scomposti rendevano la cosa particolarmente difficile.
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#44

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Alla risposta di Zareph, Seeth rimase interdetta. Gli Zeellai avevano messo una sola guardia a controllare un'area strategica come quella? Una guardia che, a causa del tentativo di fuga dei prigionieri, si era ritrovata costretta ad abbandonare il suo posto. Avrebbe avuto molto da ridire sull’assurdità di tutta quella situazione, ma decise con tatto di non commentare. Aveva notato il tono polemico di Zareph e non voleva rischiare di inimicarsi il loro unico (e tentennante) alleato. Così, si concentrò sulla struttura che li circondava, cercando di scoprire qualche indizio che potesse aiutarli. Non aveva però con sé un tricorder scientifico, né le competenze necessarie per analizzare una struttura evidentemente aliena. L'unica loro speranza erano le percezioni di Korinna, che si stavano rivelando troppo confuse perché la betazoide potesse convertirle correttamente a parole. La situazione non era buona, per niente.

Seguì Korinna verso una delle colonne, un'espressione seria sul volto. Se le rovine erano coscienti e consapevoli della loro presenza, la situazione poteva precipitare da un momento all'altro. Forse è meglio tornare in superficie. Disse dunque. Abbiamo bisogno del supporto di una squadra scientifica se vogliamo... Non riuscì a terminare la frase, perché l'ambiente attorno a loro improvvisamente si illuminò e cominciò a vorticare. QI'yaH! Fece appena in tempo ad imprecare, prima di ritrovarsi a mollo in mezzo al mare. Fu colta da un attimo di panico e inghiottì diversi sorsi di acqua salata prima di riuscire a calmarsi e ritornare in superficie. Calma... Zareph... Si costrinse a dire, tra un colpo di tosse e l'altro. La aiutiamo noi. Aggiunse, cercando di avvicinarsi allo Zeellai per aiutare Korinna a sostenerlo. Se l'uomo non fosse andato in panico, sarebbe stato semplice, ma con lui che si agitava nell'acqua l'operazione era più complessa. Ho bisogno che lei smetta di muoversi. La terremo a galla noi, glielo prometto. Stava fingendo una calma che non aveva, perché difficilmente sarebbero sopravvissuti se non fossero riusciti a trovare terra, ma la priorità ora era tranquillizzare Zareph. Il resto l'avrebbero fatto passo dopo passo.
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#45

Korinna Suder

Betazoid

L'aiuto di Seeth fu provvidenziale: un po' per via della sua forza, un po' per il fatto che ora erano in due, in parte perché probabilmente Zareph si sarebbe comunque calmato prima o poi, l'uomo cominciò a rilassarsi. Questo, tuttavia, non contribuì molto a migliorare la situazione: si trovavano nel bel mezzo del nulla, circondati solo da acqua e se non avessero raggiunto in fretta la riva, rischiavano di rimanere lì ed affogare, non appena fosse sopraggiunto il freddo o avessero esaurito le forze. Attorno non c'era praticamente nulla a cui aggrapparsi e se la specie di Korinna discendeva lontanamente da creature marine e aveva evolutivamente mantenuto una discreta affinità verso l'ambiente acquatico, probabilmente lo stesso non valeva per i klingon.

Hey! Mi sembra di vedere qualcosa! esclamò Korinna all'improvviso, indicando quello che aveva tutta l'aria di essere un vecchio veliero, vicino all'orizzonte. Passarono diversi minuti perché l'imbarcazione fosse sufficientemente vicina da poterla scorgere chiaramente alla luce della luna qualcuno di noi dovrebbe cercare di raggiungerli... disse, riluttante a lasciar andare Zareph, ma allo stesso tempo consapevole che difficilmente sarebbe riuscita a raggiungere l'imbarcazione, o avvicinarsi abbastanza da poter chiedere aiuto, trascinando lo Zeellai a peso morto.
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